martedì 10 aprile 2018

Trachycarpus

Lettera a Veronica
(Roma, martedì 7 ottobre 2014)
[...] Sono convinto che dall’ultima volta in cui ci siamo visti il contorno della mia faccia non abbia più varcato la tua testa, ma so che di fronte allo stimolo di una lettera ricorderai il volo Zurigo-Venezia che ci ha fatto incontrare e soprattutto la primavera successiva, quando hai contattato la ditta di giardinaggio con cui arrotondavo lavorando i sabati (credi che mi abbiano riconosciuto una specie di provvigione per l’affarone che gli ho procacciato coi tuoi genitori facendogli réclame in aereo? In realtà cercavo un pretesto per ritrovarti). Anche se ci siamo parlati soltanto al principio e alla fine dei lavori e avrei voluto farlo più a lungo, ho trascorso una bella giornata nel giardino della villa che i tuoi nonni possedevano a Conegliano. Mi piaceva occuparmi di quel misterioso pronao gigante formato dagli alberi e ridotto così male. E mi sono divertito a correggere per quel poco il portamento delle due palme pelose, Trachycarpus, uguali a quelle del giardino dove sono cresciuto, e saperti a pochi metri, mentre andavi avanti e indietro a sistemare in vista dell’apertura del bed and breakfast. Per fortuna i tuoi hanno chiesto la fattura, così quella volta ho memorizzato l’indirizzo. [...]

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